Il fascino del Natale di Cristo prende l’intera umanità, che si inchina davanti alla tenerezza di un Dio che testimonia il suo amore per l’umanità intera, che ne sia o meno consapevole, proprio come d’altra parte agisce un genitore nei confronti di una piccola creatura frutto del suo amore.
Viviamo tra il già avvenuto e non ancora realizzati in pienezza da Dio e che avverrà alla fine dei tempi.
È nato nel silenzio del mondo, che era nelle tenebre della notte, e dopo duemila anni in tanti cuori è ancora sconosciuto, non nella data storica della sua nascita a Betlemme, quanto nell’accoglienza del suo messaggio di pace in terra agli uomini e alle donne di buona volontà.
Quante “guerre” nelle famiglie, nella società; quanti silenzi omertosi, quanto buio nelle relazioni tra singoli, famiglie, popoli, e nazioni; quanti soprusi si perpetuano anche nelle case, nei luoghi di lavoro, negli ambienti deputati a costruire ponti di pace, di convivenza fruttuosa, di fraternità che hanno il “sapore” della grotta di Betlemme!
Colui che è venuto a visitarci e continua ad essere in mezzo a noi, ci ha dato il segno grande della condivisione come segreto di relazioni belle, di gioia, che hanno origine nel desiderio che è nel cuore di tutti ed è la pace.
Accogliamo il messaggio della grotta di Betlemme; accogliamo il canto degli angeli e facciamoci cantori di quella pace che non è tanto l’assenza di guerra ma l’accoglienza di lui, re della Pace, davanti al quale rimaniamo attoniti per la scelta della “piccolezza” come modalità di costruire un futuro di luce.
“Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce”(Is 9,2). Come cristiani viviamo il nostro quotidiano da costruttori di speranza, soprattutto lì dove è assente a causa delle nostre fragilità.
Visitiamo Colui che è presente nel profondo del cuore di ogni donna e di ogni uomo in cerca di luce.
Buon Natale
don Pierino